Chi è Jacob Portman? Un ragazzo qualunque finito dentro un'avventura più grande di lui, o un predestinato, uno Speciale dai poteri prodigiosi, abilissimo investigatore dell'ombra e cacciatore di mostri terrificanti? Nessuno lo sa.
L'unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul suo passato, catapultandolo sull'isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. E' qui che si imbatte nella bizzarra e affascubabte combricola dei Bambini Speciali: creature dotate di poteri curiosi e irripetibili, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, obbligati, per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente Normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna-uccello in grado di manipolare il tempo.
Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a ritrovare le proprie sembianze umane, i Bambini Speciali e Jacob saranno costretti a vedersela da soli con coloro che minacciano di distruggerli usurpando la loro stranezza e dovranno abbandonare l'eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsi nel mondo reale.
Il primo libro di questa trilogia aveva delle buone basi, con qualche difetto ma come storia e idea non era male (qui trovate la recensione).
In questo secondo volume invece credo che la situazione sia peggiorata, ho trovato abbastanza monotona e ripetitiva tutta la storia, accadono sempre le stesse cose. Gli Speciali scappano, sono in pericolo, vengono aiutati...e di nuovo scappano, sono in pericolo, vengono aiutati...questo è quello che succede a ripetizione prima di arrivare alle pagine finali. Solo qui si ha un colpo di scena che però era abbastanza prevedibile, ovviamente essendoci un terzo volume la storia non poteva concludersi già con "e vissero tutti felici e contenti".
Fortunatamente lo stile dell'autore è fluido e scorrevole, si riesce quindi a leggerlo velocemente, ma si è persa la magica atmosfera che c'era nel primo volume. Anche le emozioni verso i personaggi sono nulle, non si trova un'evoluzione in essi e non ci sono delle scene che li caratterizzano, sembrano molto statici.
Gli Speciali è vero sono bambini, ma solo all'apparenza! Alla fine ognuno di loro ha più di cent'anni e un minimo di intraprendenza me la sarei aspettata, invece spesso non riescono ad arrivarne ad una, attendendo sempre che vengano salvati grazie ad altri.
Jacob, che nel primo libro era il protagonista assoluto, in questo secondo volume sembra scomparire tra gli altri ragazzini. Questo potrebbe essere causato dalla presenza di troppi personaggi, per poter parlare di tutti non si riesce a sviluppare bene i caratteri e le evoluzioni di ciascuno e anche il protagonista viene spesso messo in secondo piano.
La storia si sviluppa velocemente e ci sono numerosi salti temporali, che avvengono grazie agli anelli creati dalle ymbryne. Queste parti le ho trovate un po' imprecise, non vengono spiegate alcune volte in modo adeguato, così da creare nel lettore un po' di confusione. Questo fortunatamente però non influisce in modo decisivo sulla lettura che rimane comunque fluida.
Anche qui, come nel primo libro, troviamo nella storia alcune pagine con delle foto. Esse rendono il tutto più caratteristico e quasi reale, però alcune volte sembra che i personaggi siano inseriti nella storia solo per giustificare una determinata foto e non perché siano realmente utili alla trama.
Invece una cosa positiva sono le pagine iniziali, utili a ricordare a grandi linee chi sono i vari Speciali di cui avevamo letto nel primo volume.
Sicuramente leggerò anche il libro conclusivo per sapere come andrà a finire la storia, ma con questo secondo volume le mie aspettative si sono abbassate di parecchio. Peccato!
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L'unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul suo passato, catapultandolo sull'isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. E' qui che si imbatte nella bizzarra e affascubabte combricola dei Bambini Speciali: creature dotate di poteri curiosi e irripetibili, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, obbligati, per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente Normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna-uccello in grado di manipolare il tempo.
Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a ritrovare le proprie sembianze umane, i Bambini Speciali e Jacob saranno costretti a vedersela da soli con coloro che minacciano di distruggerli usurpando la loro stranezza e dovranno abbandonare l'eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsi nel mondo reale.
Il primo libro di questa trilogia aveva delle buone basi, con qualche difetto ma come storia e idea non era male (qui trovate la recensione).
In questo secondo volume invece credo che la situazione sia peggiorata, ho trovato abbastanza monotona e ripetitiva tutta la storia, accadono sempre le stesse cose. Gli Speciali scappano, sono in pericolo, vengono aiutati...e di nuovo scappano, sono in pericolo, vengono aiutati...questo è quello che succede a ripetizione prima di arrivare alle pagine finali. Solo qui si ha un colpo di scena che però era abbastanza prevedibile, ovviamente essendoci un terzo volume la storia non poteva concludersi già con "e vissero tutti felici e contenti".
Fortunatamente lo stile dell'autore è fluido e scorrevole, si riesce quindi a leggerlo velocemente, ma si è persa la magica atmosfera che c'era nel primo volume. Anche le emozioni verso i personaggi sono nulle, non si trova un'evoluzione in essi e non ci sono delle scene che li caratterizzano, sembrano molto statici.
Gli Speciali è vero sono bambini, ma solo all'apparenza! Alla fine ognuno di loro ha più di cent'anni e un minimo di intraprendenza me la sarei aspettata, invece spesso non riescono ad arrivarne ad una, attendendo sempre che vengano salvati grazie ad altri.
Jacob, che nel primo libro era il protagonista assoluto, in questo secondo volume sembra scomparire tra gli altri ragazzini. Questo potrebbe essere causato dalla presenza di troppi personaggi, per poter parlare di tutti non si riesce a sviluppare bene i caratteri e le evoluzioni di ciascuno e anche il protagonista viene spesso messo in secondo piano.
La storia si sviluppa velocemente e ci sono numerosi salti temporali, che avvengono grazie agli anelli creati dalle ymbryne. Queste parti le ho trovate un po' imprecise, non vengono spiegate alcune volte in modo adeguato, così da creare nel lettore un po' di confusione. Questo fortunatamente però non influisce in modo decisivo sulla lettura che rimane comunque fluida.
Anche qui, come nel primo libro, troviamo nella storia alcune pagine con delle foto. Esse rendono il tutto più caratteristico e quasi reale, però alcune volte sembra che i personaggi siano inseriti nella storia solo per giustificare una determinata foto e non perché siano realmente utili alla trama.
Invece una cosa positiva sono le pagine iniziali, utili a ricordare a grandi linee chi sono i vari Speciali di cui avevamo letto nel primo volume.
Sicuramente leggerò anche il libro conclusivo per sapere come andrà a finire la storia, ma con questo secondo volume le mie aspettative si sono abbassate di parecchio. Peccato!