16 dicembre 2017

Hollow City

Chi è Jacob Portman? Un ragazzo qualunque finito dentro un'avventura più grande di lui, o un predestinato, uno Speciale dai poteri prodigiosi, abilissimo investigatore dell'ombra e cacciatore di mostri terrificanti? Nessuno lo sa.
L'unica cosa certa è che sembrano trascorsi secoli dal giorno in cui la misteriosa morte del nonno lo ha spinto a indagare sul suo passato, catapultandolo sull'isoletta di Cairnholm, al largo delle coste gallesi. E' qui che si imbatte nella bizzarra e affascubabte combricola dei Bambini Speciali: creature dotate di poteri curiosi e irripetibili, membri superstiti di una stirpe meravigliosa, obbligati, per sfuggire alla persecuzione di un mondo ottusamente Normale, ad affidarsi alle inflessibili cure di Miss Peregrine, la donna-uccello in grado di manipolare il tempo.
Ma ora che Miss Peregrine è ferita e non riesce a ritrovare le proprie sembianze umane, i Bambini Speciali e Jacob saranno costretti a vedersela da soli con coloro che minacciano di distruggerli usurpando la loro stranezza e dovranno abbandonare l'eterno presente in cui hanno vissuto per avventurarsi nel mondo reale.


Il primo libro di questa trilogia aveva delle buone basi, con qualche difetto ma come storia e idea non era male (qui trovate la recensione).

In questo secondo volume invece credo che la situazione sia peggiorata, ho trovato abbastanza monotona e ripetitiva tutta la storia, accadono sempre le stesse cose. Gli Speciali scappano, sono in pericolo, vengono aiutati...e di nuovo scappano, sono in pericolo, vengono aiutati...questo è quello che succede a ripetizione prima di arrivare alle pagine finali. Solo qui si ha un colpo di scena che però era abbastanza prevedibile, ovviamente essendoci un terzo volume la storia non poteva concludersi già con "e vissero tutti felici e contenti".
Fortunatamente lo stile dell'autore è fluido e scorrevole, si riesce quindi a leggerlo velocemente, ma si è persa la magica atmosfera che c'era nel primo volume. Anche le emozioni verso i personaggi sono nulle, non si trova un'evoluzione in essi e non ci sono delle scene che li caratterizzano, sembrano molto statici.
Gli Speciali è vero sono bambini, ma solo all'apparenza! Alla fine ognuno di loro ha più di cent'anni e un minimo di intraprendenza me la sarei aspettata, invece spesso non riescono ad arrivarne ad una, attendendo sempre che vengano salvati grazie ad altri.
Jacob, che nel primo libro era il protagonista assoluto, in questo secondo volume sembra scomparire tra gli altri ragazzini. Questo potrebbe essere causato dalla presenza di troppi personaggi, per poter parlare di tutti non si riesce a sviluppare bene i caratteri e le evoluzioni di ciascuno e anche il protagonista viene spesso messo in secondo piano.
La storia si sviluppa velocemente e ci sono numerosi salti temporali, che avvengono grazie agli anelli creati dalle ymbryne. Queste parti le ho trovate un po' imprecise, non vengono spiegate alcune volte in modo adeguato, così da creare nel lettore un po' di confusione. Questo fortunatamente però non influisce in modo decisivo sulla lettura che rimane comunque fluida.

Anche qui, come nel primo libro, troviamo nella storia alcune pagine con delle foto. Esse rendono il tutto più caratteristico e quasi reale, però alcune volte sembra che i personaggi siano inseriti nella storia solo per giustificare una determinata foto e non perché siano realmente utili alla trama.
Invece una cosa positiva sono le pagine iniziali, utili a ricordare a grandi linee chi sono i vari Speciali di cui avevamo letto nel primo volume.

Sicuramente leggerò anche il libro conclusivo per sapere come andrà a finire la storia, ma con questo secondo volume le mie aspettative si sono abbassate di parecchio. Peccato!
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23 novembre 2017

Dolores Claiborne


Dolores Claiborne è un'anziana rompiscatole yankee che adesso si trova a doversi discolpare, davanti alla polizia, per la fine misteriosa di Vera Donovan, la ricca invalida di cui era la governante.
Ma a Little Tall Island molti si chiedono ancora cosa fosse realmente successo in quel giorno spettrale di trent'anni prima - che coincise con un'eclisse totale - in cui morì suo marito.
Per difendersi, Dolores si lancia in un racconto trascinante, un avvincente monologo in cui ripercorre la sua tormentata e terribile esistenza.


Ho deciso di aprire le recensioni del mio amato King con questo libro perché è un bellissimo monologo ma sopratutto perché per me ha un valore importante.
Ho letto la storia di Dolores ormai due anni fa, quando ho partecipato ad uno scambio di libri con delle amiche a distanza. Questo libro ha girato per l'Italia, è stato letto ed amato, ha vissuto in giro per tutto questo tempo per poi tornare a me ricco di ricordi ed emozioni. Questa esperienza mi ha legato ancora di più alle persone che hanno partecipato, non sempre è andato tutto per il verso giusto ma sono contenta di aver partecipato.

Sono felice anche del libro che ho scelto perché volevo fargli conoscere il mio autore preferito e fargli scoprire un lato di lui diverso da quello per cui è famoso, perché si sa che lui è il Re del brivido.
Però Dolores Claiborne non è il classico horror, quindi non pensate di trovare mostri che nel cuore della notte vi spaventano da sotto il letto o pagliacci che vi chiedono se volete un palloncino. Ma forse troverete dei "mostri" veri, che purtroppo ci sono nella realtà.
E' un thriller psicologico, scritto in prima persona come un monologo. La storia di una donna accusata di omicidio che per affermare la sua innocenza racconta la sua tormentata vita.

"Mettiti la lingua in saccoccia e dai retta tu a me per un po'. Ho idea che avrai da ascoltarmi per quasi tutta la notte, perciò ti consiglio di metterti il cuore in pace."

Non essendoci capitoli e paragrafi spesso ho fatto fatica a smettere di leggere perché sarei andata avanti fino alla fine senza fermarmi mai, invoglia a leggerlo tutto d'un fiato.
La vicenda si alterna al presente con i ricordi del passato che riaffiorano, il linguaggio schietto e naturale della protagonista ti fanno sembrare di essere davvero lì con lei ad ascoltarla. Dolores ti entra nel cuore e sembra che una vecchia amica ti racconta la sua storia e tu l'ascolti, accetti i suoi difetti e i suoi pregi e vorresti difenderla a tutti i costi.

Conosciamo anche un'altra donna, Vera Donovan, la signora per la quale Dolores lavora come governante. Vera è bella e ricca ma questo non basta a riempire la sua vita, infatti è una donna sola e abbandonata, tutti la considerano una spietata e arrogante megera.
Il rapporto tra le due è difficile e combattuto ma, con l'avanzare degli anni, qualcosa cambia e forse c'è più spazio per una compassione reciproca.

"Eravamo abituate l'una all'altra nello stesso modo che si possono abituare a stare appesi a testa in giù nella stessa grotta due vecchi pipistrelli, anche se fra questo e parlare di amicizia ci passa il mare."

King ci parla quindi di donne forti, coraggiose, che sono obbligate a prendere decisioni importanti per cambiare il loro futuro, che combattono con fierezza la violenza anche se ciò può portare a diventare delle vere carogne.

"Certe volte bisogna diventare un po' carogne per sopravvivere. Certe volte fare la carogna è tutto ciò che resta ad una donna"

Consigliato? Certamente, penso sia un libro molto attuale e mi ha catturata dalla prima all'ultima pagina, mi è entrato nel cuore. Non potete farvi sfuggire questa piccola perla che ci ha regalato il Re.
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11 novembre 2017

Lui è tornato


È l’estate del 2011. Adolf Hitler si sveglia in uno di quei campi incolti e quasi abbandonati che ancora si possono incontrare nel centro di Berlino. Non può fare a meno di notare che la guerra sembra cessata, che intorno a lui non ci sono i suoi fedelissimi commilitoni, che non c’è traccia di Eva. Non può non sentire un forte odore di benzina esalare dalla sua divisa sudicia e logora, e non riesce a spiegarsi l’intorpidimento delle sue articolazioni e la difficoltà che prova nel muovere i primi passi in una città piuttosto diversa da come la ricordava. Regna infatti la pace, ci sono molti stranieri e una donna (sì, proprio una donna, per giunta goffa), tale Angela Merkel, è alla guida del Reich. 66 anni dopo la sua fine nel Bunker, contro ogni previsione, Adolf inizia una nuova carriera, stavolta a partire dalla televisione. Questo nuovo Hitler non è, tuttavia, né un imitatore né una controfigura. È proprio lui, e non fa né dice nulla per nasconderlo, anzi, è tremendamente reale. Eppure nessuno gli crede: tutti lo prendono per uno straordinario comico, tutti lo cercano, tutti lo vogliono, tutti lo imitano.

Ho scoperto l'esistenza di questo libro grazie al film omonimo su Netflix, volevo guardarlo ma ovviamente sapendo del libro ho deciso di cimentarmi nella lettura prima di vedere la pellicola.
Sono andata a prenderlo in prestito in biblioteca e ho iniziato tutta entusiasta a leggere pensando che fosse abbastanza divertente come storia, ma mi sbagliavo.

Inizialmente mi è piaciuto perché era scorrevole e alcune scene descritte mi strappavano un sorriso, però man mano che continuavo a leggere mi annoiavo. Sicuramente la colpa è anche a causa mia, non essendomi informata adeguatamente sulla trama sono andata un po' alla cieca.
Non pensavo che bisognava conoscere abbastanza bene la figura di Hitler e anche della politica tedesca. Questo ha inciso sulla mia lettura, trovando quindi noiosa tutta la seconda parte del libro, se non qualche scena.
Le parti divertenti sono gli equivoci in cui Hitler si ritrova, tutti pensano che stia recitando in continuazione la sua parte per entrare appieno nel personaggio mentre ovviamente è solo se stesso. Lui è serio e pensa fermamente in quello che dice, adesso come allora, ma la gente capisce tutt'altro o pensa che stia interpretando la caricatura di se stesso.
Ho apprezzato l'autore che osa scrivendo un libro sul personaggio più temuto e più difficile da raccontare, utilizzando non il metodo storico ma creando l'assurda possibilità di un suo ritorno. Inoltre tutta la storia viene raccontata in prima persona da Hitler, questa scelta mi è piaciuta in quanto rende il tutto più reale e a tratti anche inquietante. A causa delle persone che non comprendono la situazione ci troviamo con l'esaltazione di un personaggio che dovrebbe invece evocare reazioni negative.
Il finale non mi ha entusiasmato, a mio avviso poteva essere spiegato meglio, sembra quasi buttato lì giusto per finire il libro. Magari non sono riuscita a coglierne il significato ma credo che poteva essere concluso in modo migliore.
In fondo poi troviamo le note dell'autore che spiegano alcuni passaggi, potrebbero essere utili ma lette così alla fine di tutto non mi sono servite a molto in quanto mi dovevo ricordare a quali parti della storia facevano riferimento.
Parlando invece dell'esterno del libro, trovo la copertina bellissima, semplice ma al tempo stesso d'impatto. Alla fine basta solo un po' d'inchiostro nero per far capire di chi si sta parlando.

Personalmente non lo consiglierei, il libro può essere interessante se consapevoli di cosa si legge ma rimane comunque a mio avviso troppo lungo e con un finale poco chiaro.
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7 novembre 2017

La casa per bambini speciali di Miss Peregrine


Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora?

Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale.
Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente.
Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi.


Avevo letto questo libro spinta da un'amica che mi ha convinto a partecipare ad un gruppo di lettura. Ho accettato senza informarmi nel dettaglio di cosa parlava, la copertina mi incuriosiva parecchio, quindi andando alla cieca ho iniziato a leggere.
Onestamente mi aspettavo qualcosa di più macabro invece mi sono ritrovata in un fantasy!
Il libro ha una scrittura semplice, si fa leggere velocemente anche perchè lascia sempre un alone di mistero che ti invoglia a continuare per capire cosa potrebbe succedere.
Molto belle le fotografie che ci accompagnano durante la lettura e che raffigurano quanto ci viene descritto aiutando la nostra fantasia e rendendo più reale quello che ci viene narrato.
Una cosa però a mio avviso che poteva magari essere utile e carina è una mappa degli anelli temporali o qualcosa che richiama i vari mondi degli Speciali. Magari non è stata inserita in quanto sarebbe stata finta, al contrario delle foto che sono tutte vere (salvo piccole modifiche fatte per rendere tutto più coerente). Come lettrice però adoro trovare le mappe dei luoghi descritti, sopratutto quando si tratta di libri fantasy, ovviamente questo non toglie che il libro come è stato impostato sia davvero particolare. La grafica è molto curata anche nelle varie pagine che hanno un'aria vintage, sembrano ingiallite dal tempo come se il libro risalisse davvero ad anni passati.
I personaggi non sono pochi e forse questo è uno svantaggio in quanto non vengono approfonditi nel modo adeguato. Secondo me in questo modo ci rimane ben poco di essi finita la lettura, non si riesce a capirli fino in fondo. Essendo il primo libro di una trilogia potrebbero essere sviluppati successivamente ma credo che siano comunque troppi.
Al contrario Jacob, voce narrante del libro e protagonista, viene raccontato nel dettaglio e viviamo con lui le sue emozioni. All'inizio mi piaceva come affrontava tutto con sarcasmo, ma questa qualità si è persa non appena ha incontrato gli Speciali. Diventa un ragazzino come molti, anonimo nei suoi atteggiamenti e la voce narrante sembra quasi meccanica, ci indica un elenco di avvenimenti che ci portano verso il finale del romanzo.
A mio avviso nell'ultima parte perde un po' di brio e diventa più lento, forse anche a causa delle troppe metafore utilizzate dall'autore per descrivere le varie scene. Però il finale ci lascia con la curiosità di scoprire cosa succederà ed è un bene essendo un libro non conclusivo ma una serie.

Consigliato? Se cercate un fantasy leggero sì! Nonostante qualche difetto l'ho trovata una buona lettura e penso che leggerò il seguito per vedere cosa accadrà ai Bambini Speciali...
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11 ottobre 2017

Copperhead - Volume uno



Copperhead è una sperduta città mineraria su Jasper, un pianeta lontano colonizzato dagli umani ma ancora abitato da specie aliene tutt'altro che pacifiche. E non è certo il posto dove una madre single sceglierebbe di trasferirsi per crescere il proprio figlio.
Clara Bronson, però, ha dovuto abbandonare il suo vecchio pianeta e così, per lasciarsi alle spalle il passato, ha accettato un incarico rischioso: diventare il nuovo sceriffo di Copperhead.
Nel suo primo giorno di lavoro, Clara dovrà affrontare una lite domestica tra alieni, un vice-sceriffo riluttante ad aiutarla e...un massacro.





Appena ho visto la copertina mi sono subito incuriosita, mi piace tantissimo il disegno, la scritta, la scelta del colore...insomma ho subito pensato che un fumetto con una copertina del genere doveva essere per forza stupendo! Fortunatamente non sono rimasta delusa dalle aspettative.

La storia tratta varie tematiche che sono ben strutturate nella trama così da non creare confusione nel lettore. Abbiamo un mix di generi, è un western in un'ambientazione fantascientifica, con un tocco di giallo ed è ricco di azione.
Ho trovato interessante il modo in cui viene affrontato il tema dei veterani di guerra americani, creando i personaggi artie che nel fumetto sono un riferimento ad essi. Gli artie sono umani artificiali costruiti appositamente per combattere una guerra, una volta conclusa essi vengono emarginati e visti in malo modo.
In generale i personaggi sono ben costruiti, nonostante i dialoghi siano poco articolati si riesce subito ad inquadrare il carattere di ciascuno. Inoltre grazie ad alcuni flashback, inseriti nei punti giusti, ci vengono mostrati fatti accaduti nel passato che ci permettono così di interpretare meglio le azioni attuali di alcuni personaggi.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è il vice-sceriffo Budroxifinicus, che potete chiamare Boo, un alieno che sembra un incrocio tra un gorilla e un lama, apparentemente è un burbero ma in fondo ha un animo gentile. Il rapporto con il suo nuovo capo non inizia nel modo migliore ma piano piano la situazione migliorerà e tra i due credo nasca un reciproco apprezzamento.
Il capo di cui parlo è Clara, la nostra protagonista, che si spinge su questo pianeta a causa del suo passato misterioso (per noi ancora da scoprire!). Nonostante il posto dove si trova non è il migliore in cui vivere, accetta l'incarico di sceriffo. Il lavoro da subito si rivela non facile inoltre, essendo una madre single, si trova anche a gestire un figlio da sola che, come tutti i ragazzini, in certe occasioni non le rende la vita facile.

I disegni li trovo davvero belli, spesso bastano quelli a far capire tutto, senza bisogno di dialoghi. I colori utilizzati sono fantastici e rendono il tutto ancora più interessante.
A fine volume troviamo i dettagli sulla realizzazione del fumetto tra cui alcuni bozzetti dei disegni, oltre ad uno scambio di e-mail tra gli autori e l'idea della trama di un episodio. La trovo una cosa carina per quelli come me che sono curiosi e vogliono sapere anche come nascono le idee per creare un fumetto.

Il suo unico difetto sta nel prezzo, non essendo conclusivo il costo di € 14,90 potrebbe risultare eccessivo, fortunatamente vale il prezzo pagato quindi se potete compratelo.

Consigliato? Sì, come primo volume direi assolutamente promosso! Un fumetto coinvolgente che non smetteresti di leggere fino alla fine. Inoltre il finale promette bene, ha quel tocco di mistero che invoglia a comprare subito il secondo volume per scoprire qualcosa in più...ma purtroppo ci tocca aspettare!
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2 giugno 2017

400 Days


Quattro astronauti vengono scelti per simulare una missione su un lontano pianeta con lo scopo di testare gli effetti psicologici dei viaggi nello spazio profondo. Lontani da casa, isolati per 400 giorni in una navicella sotterranea senza contatti con il mondo esterno: un'esperienza che ne mette a dura prova la resistenza fisica e soprattutto lo stato mentale. Fino a quando, costretti ad uscire all'esterno della navicella, scopriranno una verità sconvolgente.


In questo periodo scelgo sempre i film sbagliati da vedere...dalle trame o dai trailer sembrano belli ma poi si rivelano delle grandi cavolate!
Questo è uno di quelli, la trama mi ha incuriosito inoltre la durata di solo 90 minuti (per fortuna perché è già fin troppo tempo sprecato!) mi hanno convinta a vederlo.
Non credo sarà una vera e propria recensione perché non ho molto da dire al riguardo, più che altro volevo avvisarvi di non guardarlo per evitare di sprecare tempo.
Durante la prima parte del film non succede sostanzialmente nulla, viene solo mostrata la condizione dei protagonisti chiusi nella navicella sotterranea, la loro routine quotidiana che si sussegue nel tempo che trascorre lento. Qualcosa però nelle scene non funziona perché non si percepisce il senso di oppressione che può portare la convivenza forzata di più individui.
I personaggi sono piatti e non vengono sviluppati adeguatamente, è tutto molto confuso e la recitazione degli attori a mio avviso non è bellissima. Certo che con un copione del genere pure loro non è che potevano fare miracoli!
In quasi tutta le seconda parte del film ci sono scene senza senso che al posto di aiutare a comprendere la storia ti incasinano ancora di più le idee.
Nel finale vengono aggiunti alcuni colpi di scena che ovviamente non spiegano le vicende successe, così da lasciarci senza nemmeno una vera conclusione, resta tutto sospeso con zero spiegazioni.
Se proprio devo salvare qualcosa del film direi l'idea di base, perché se veniva sviluppata nel modo giusto e venivano risolti alcuni misteri poteva magari essere migliore.

Lo consiglio? Come avrete capito...no!
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22 maggio 2017

Acquisti del weekend

Visto la bella giornata di sabato ho deciso di andare a fare un giro a Lecco al lago, quest'anno la primavera non è stata delle migliori qui al nord, quindi bisogna cogliere questi momenti di sole prima del caldo afoso!
.......Va beh dai mi avete scoperto, non è solo questo il motivo, dovevo anche andare a ritirare dei manga nella mia fumetteria di fiducia, ops! 🙈


Ma partiamo dall'inizio, ad ottobre sono andata a trovare la mia amica Agnes che abita a Genova, appassionata come me di lettura ma sopratutto di manga. Vista l'occasione abbiamo deciso di fare qualche scambio libroso, lei ha scelto di prestarmi il primo volume di Assassination Classroom che è tra i suoi preferiti, uno shonen composto da 21 volumi (in Italia devono uscire gli ultimi due).
La storia racconta di un essere dalla testa rotonda che ha un corpo tentacolato, riesce a volare a velocità mach 20 ed è praticamente invulnerabile!
Il suo obbiettivo è quello di distruggere la Terra ma prima farà passare un anno nel quale, per ragioni sconosciute, nell'attesa decide di insegnare in una scuola. Gli viene così assegnata la classe 3-E dove gli alunni, che lo chiamano Korosensei, dovranno cercare ogni giorno di ucciderlo per evitare la catastrofe.

Ho così iniziato questa avventura e devo dire che come primo impatto sono rimasta davvero sorpresa, mi è piaciuto tanto e mi incuriosiva sapere come sarebbe continuato.
Non ho mai pensato di comprarli perché ho già tante cose da leggere e ho cercato di resistere alla tentazione, finché un giorno mi sono convinta!
Peccato che con la mia solita sfiga i primi volumi erano finiti e dovevano arrivare, quindi ho dovuto pazientare ancora un po'.
Ed eccoci arrivati all'acquisto, mi sono fermata al quinto volume per non fare la solita esagerata e comprarli subito tutti 😆.

Non vedo l'ora di leggerli, e di comprarne altri 😏.

Qualcuno di voi lo sta leggendo? Pareri?
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12 maggio 2017

L'invito

Dieci anni cambiano una persona. A dieci anni dalla fine del liceo Leonora Shaw, Nora, ne ha fatta di strada: è diventata una scrittrice, la sua vita è scandita dal lavoro alla scrivania nel suo monolocale dell'East End londinese, dalle tazze di caffè e dalle corse nel parco. Della vecchia Leonora non resta più nulla, nemmeno il nomignolo di allora, Lée. Tutti possono avere mille buoni motivi per non frequentare gli amici di un tempo, per troncare con il passato, per incominciare una nuova vita.E
Nora ha un ottimo motivo. Eppure, quando riceve l'invito all'addio al nubilato della sua ex amica del cuore, si fa strada in lei un assurdo senso di colpa unito a un assurdo sentimento di riconoscenza verso Clare per essersi fatta viva dopo dieci anni. Sebbene con riluttanza, accetta di trascorrere un weekend in una villa nei boschi del Northumberland insieme ai vecchi amici, e di colpo si trova catapultata indietro nel tempo di dieci anni, in quel passato che ha meticolosamente cercato di cancellare. E capisce di aver commesso un errore. Il peggior errore della sua vita....


Inizio dalla copertina dove sembra che si parli di un invito a cena con, visto gli schizzi di sangue, delitto...ma l'invito in questione è di tutt'altro tipo.
A parte questo dettaglio ingannevole è una bella copertina che invoglia a leggere il libro, devo ammettere che per me è stata proprio quella più il titolo a conquistarmi.
Per pura curiosità sono andata a vedere quella originale, il titolo In a dark, dark wood e l'immagine scelta sono un po' più coerenti con la storia ma credo che mi avrebbe incuriosita meno.
Copertina originale
Passiamo al contenuto, lo stile è interessante in quanto vengono alternati i tempi della vicenda, presente e passato prossimo.
La trama è ben strutturata ma per un lettore attento la fine è abbastanza prevedibile, inoltre secondo me la motivazione dell'omicidio non viene approfondita abbastanza e inserita così mi sembra un po' banale.
Non è nemmeno una novità come storia in quanto è la classica situazione di casa isolata dal mondo dove un gruppo di persone, con caratteri diversi e particolari, si riuniscono e ritornano alla luce vecchi rancori; ovviamente si ha poi il classico mistero da risolvere.
I particolari della trama e un po' tutto l'insieme mi hanno ricordato Dieci piccoli indiani, che viene anche citato nel libro quindi credo che l'autrice abbia preso ispirazione da Agatha Christie.
I personaggi personalmente non li ho trovati molto interessanti, dopo aver finito la lettura non mi è rimasto nulla di loro. Le descrizioni sono ben costruite ma non ho provato empatia con nessuno e non mi hanno entusiasmato caratterialmente.

"La gente non cambia. Diventa solo più scrupolosa nel nascondere il suo vero volto."

In generale credo che il punto debole sia la mancanza di quella sensazione che ti fa restare in ansia fino alla fine, il dubbio di non capire che cosa sta succedendo e la voglia di scoprirlo. Questo però non toglie il fatto che l'idea di base è buona e lo stile è fluido, invoglia grazie alle situazioni che si creano a continuare la lettura.

Lo consiglio? Nì perché se leggete spesso gialli/thriller non vi stupirà ma se volete un libro poco impegnativo e con un pizzico di mistero il libro fa al caso vostro. Nonostante i suoi piccoli difetti è scorrevole e coinvolgente, non ci si annoia nella lettura anche se capite prima come andrà a finire.
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8 maggio 2017

Stranger Things - Prima stagione




Ci troviamo nella cittadina di Hawkins nell'Indiana e siamo nell'anno 1983. Una misteriosa creatura scappa da un laboratorio segreto del governo statunitense e poche ore più tardi un ragazzino di nome Will Byers scompare.
La madre Joyce contatta le forze dell'ordine per trovare suo figlio e il capo della polizia, Jim Hopper, organizza una ricerca in tutta la zona.
Anche Jonathan, il fratello di Will, cerca di aiutare nelle ricerche indagando con Nancy, preoccupata per una compagna e amica, anche lei misteriosamente scomparsa ad una festa.
Ma non sono gli unici, gli amici di Will (Mike, Dustin e Lucas) decidono di cercarlo per conto loro e conoscono così Undici, una ragazzina con poteri telecinetici fuggita dal laboratorio.
Mike instaura un legame con la ragazza e decide così di nasconderla a casa sua cercando di dargli una mano, ma sarà poi Undici ad aiutare loro nella nella ricerca di Will essendo a conoscenza di cosa potrebbe essergli successo...




Ho finito in un giorno di vedere tutta la prima stagione e sono combattuta tra "Ma perché non l'ho vista prima?" e "Ma perché non ho aspettato?", ecco il dilemma sorge perché ho adorato questa serie tv e adesso non posso aspettare mesi prima di vedere la seconda stagione!
Ho bisogno di sapere, voglio vederla ORA!

La cosa che mi è piaciuta di più sono le citazioni presenti, anzi la serie principalmente si basa sulle citazioni tanto che non troviamo quasi nulla di originale e nuovo, molte scene infatti ricordano film degli anni ottanta, Goonies, IT, Stand by me, ET, Alien.
Scena che ricorda "Stand by me"
Alcuni per questo motivo non capiscono il successo della serie, non essendo una vera e propria novità ma un mix di cose già viste. Però secondo me ci vuole bravura anche ad unire il tutto nel modo giusto, creando qualcosa che non annoia e con una trama intrigante.
Trovo che sotto questo punto di vista la serie regge bene, le scene sono ben girate e anche la scelta musicale è ottima. Invoglia in ogni puntata a continuare a vederla per capire cosa succede e personalmente tutte queste citazioni l'hanno resa ancora più interessante ai miei occhi.
Ormai vanno di moda le serie di nerd dove ci sono citazioni di qualunque genere ma creare un'intera serie basandosi su di esse la trovo una cosa originale e in questo caso appunto ben realizzata.
Scena con la canzone "Heroes"
Inoltre oltre ai film ci sono anche coerenze con il mondo di Stephen King, che io amo alla follia, quindi ogni volta che vedevo qualcosa che mi ricordava i suoi libri o appunto qualche vecchio film mi esaltavo come una bambina. Per esempio vi siete accorti che persino il titolo è un omaggio a King? La scritta utilizzata ricorda la copertina originale di Needful Things, in italiano Cose preziose.
Anche la musica risale ad anni passati ed è utilizzata con le immagini in modo perfetto regalandoci momenti intensi, come nel terzo episodio che per una scoperta importante si ha il sottofondo di Heroes nella versione di Peter Gabriel.
Gli attori scelti recitano bene i ruoli e quasi tutti i personaggi riescono ad emergere, personalmente ho adorato il personaggio di Dustin, uno degli amici di Will, interpretato da un brillante Gaten Matarazzo.
Anche qui abbiamo un rimando agli anni ottanta grazie alla presenza di Winona Ryder, icona di quegli anni, che interpreta Joyce la madre dello scomparso Will.
Dopo anni di sparizione dagli schermi ritorna in un ruolo adatto a lei che rimanda ai suoi anni di gloria, la sua interpretazione è perfetta...ben tornata Winona!
Parliamo ora degli effetti speciali che devo dire potevano essere migliori, per evitare spoiler dico solo che il mostro poteva essere sicuramente fatto in modo migliore. Sinceramente non so se la cosa è voluta per ricordare sempre i cari vecchi anni ottanta, dove sicuramente gli effetti erano meno realistici di quelli attuali eseguiti con tecniche più sofisticate, oppure se è stata una mancanza di precisione ai dettagli.

In conclusione la consiglio perché nonostante la poca originalità e qualche piccolo difetto è una serie favolosa e ben raccontata che non annoia, una storia di amicizia con quel tocco sovrannaturale, sicuramente piacerà ai fan degli anni ottanta ma non solo!
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